tradescandia pallida

Basta con i giovani, da "Il conformista" di Massimo Fini (1990)

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_NiKoPoL_
view post Posted on 11/9/2009, 22:16




Basta con i giovani

"Sono i giovani che rappresentano l'avvenie della nazione", "I giovani sono il nostro baluardo", "I giovani sono la spina dorsale del paese", "Ci rivolgiamo soprattutto ai giovani", "Abbiamo fiducia nei giovani", "I problemi dei giovani", "Cosa pensano i giovani", "I diritti dei giovani", "L'importanza dei giovani".
Non c'è uomo politico, partito, fazione, papa, giornale che, da dieci anni a questa parte, non faccia il panegirico dei giovani.
Queste lodi turibolanti e incessanti tributate ai giovani sono sospette. La retorica sui giovani fu propria del fascismo e dell nazismo. Hitler e Mussolini si servirono dei giovani per arrivare al potere,li usarono come docile massa di manovra. E non c'è da stupirsene: perchè difficilmente i giovani hanno delle idee proprie, è facile che si entusiasmino per quelle altrui. Ma, del resto, tutti i regimi totalitari enfatizzano le virtù dei giovani. Le dittature sono sempre muscolari. E la retorica della "gioventù", anche quando non è "littoria", è intimamente e profondamente fascista. La rivoluzioni, quelle vere, non si sono mai lasciate andare all'enfasi sui giovani, non hanno mai puntato sui giovani. Andatevi a rileggere anche i più infiammati discorsi di Lenin e di TrotzkiJ del '17 e non troverete neanche un accenno ai giovani. Tutti i proclami del "comitato militare rivoluzionario" sono diretti agli operai, ai soldati, ai contadini. Ai giovani, e a quella particolare categoria di giovani istituzionalizzati che sono gli studenti, neanche una strizzatina d'occhio. Alla conferenza dei soviet di quell'anno parteciparono dlegati degli operai, dei contadini, dei soldati, dei militari al fronte, dei sindacati, dei ferrovieri, dei postelgrafonici, degli impiegati, dei medici, degli avvocati e perfino dei giornalisti, di tutti insomma tranne che degli studenti, cioè dei giovani. Con questo non voglio dire che i giovani e gli studenti non parteciparono alla Rivoluzione d'ottobre (anche se la loro parte fu minima). Voglio dire solo che la Rivoluzione non li caricò di retorica. Perchè questa retorica le era estranea. Perchè non ne aveva bisogno. Perchè doveva pensare a cose più serie. Bisogna aspettare lo Stalin degli anni Trenta perchè anche in Unione Sovietica compaia la retorica della "meglio gioventù".
Mai poi perchè mai dovremmo avere fiducia dei giovani? Perchè dovremmo aspettarci da loro qualcosa di particolare? I giovani non sono migliori dei meno giovani, anzi forse sono un tantino peggiori.
I giovani sono conformisti. Basta vedere come vanno vestiti: tutti allo stesso modo. Come si muovono: tutti nella stessa maniera. Cosa pensano: le stesse cose.
I giovani sono arroganti.
I giovani sono supponenti.
Credono sempre che il mondo cominci con loro.
I giovani sono intolleranti. Non conoscono le nouances, le sfumature, il dubbio. Ma, si dice, è proprio questo il loro pregio: sono dei puri. Non si piegano ai compromessi. Ma è molto comodo essere dei puri quando non si devono fare i conti con nulla, col lavoro o con la moglie o con i figli o con la bolletta della luce. Quanto siano puri questi giovani lo si vede quando diventano vecchi. Quando cominciano a lavorare. Ne ho conosciuti tanti di giovani, puri fra i purissimi, compromettersi nel modo più abietto per una "greca" in un giornale, in un'azienda, in una fabbrica, in un istituto universitario. I giovani sono puri per necessità, non per vocazione.
I giovani sono stupidi. O, perlomeno, molto più stupidi dei meno giovani. Non c'è filosofo o scrittore - eccetto Moravia che è diventato giovane da vecchio - che abbia scritto qualcosa di decente e, tantomeno, di profondo da giovane. I giovani infatti pensano poco. Caso mai sentono. Ma la sensibilità va bene, al più, per scrivere poesie - ci sono stati, bisogna ammetterlo, ottimi giovani poeti - o fare da "media" nei fenomeni di Poltergeist, non per essere la "spina dorsale" del paese.
I giovani sono privi di ironia e, soprattutto, d'autoironia. Prova aprenderli in giro, anche solo garbatamente, e te ne accorgerai. Ai giovani non piace esser messi in discussione.
I giovani sono tendenzialmente fascisti. E non solo perchè storicamente, come si è detto, hanno appoggiato i regimi fascisti, ma perchè anche quando sono diventati marxisti i giovani si sono comportati da fascisti. Una buona parte del Sessantotto ne è la dimostrazione, con le sue spranghe, le sue spedizioni punitive, le sue motociclettone-prolungamento-del-pene, il suo leaderismo, i suoi antemarcia, il suo moralismo. E se, una buona volta, si giudicassero le persone e i movimenti per i loro comportamenti e non per quello che dicono, per quello che sono e non per quello che credono di essere, questa constatazione - che molti comportamenti del Sessantotto erano fascisti - dovrebbe essere pacifica. E invece pacifica non è e sento già nelle orecchie gli ululati dei "reduci" e dei loro babbi di sinistra.
I giovani, infine, non esistono. Come categoria. Esistono gli operai giovani, gli impiegati giovani, i contadini giovani, i borghesi giovani, ma non esiste una classe di giovani che abbia caratteristiche di omogeneità che vadano oltre alcuni stereotipi di superficie. E se in questo articolo anche noi abbiamo parlato dei giovani come categoria è per artifizio dialettico cui ci costringe il nostro bersaglio: la retorica sui giovani. In realtà ciò che esiste non sono i giovani ma la retorica su di essi.
Ed è per questa retorica imperante che l'Italia di questi anni è stata percorsa da una ventata di "giovanilismo" quale non si era vista mai. Tutti, oltre che lodare, vezzeggiare, coccolare i "giovani", si sono messi a imitare i giovani, a vestirsi come i giovani, a parlare come i giovani, a far finta di pensare come i giovani. Ma qual è stato il risultato di quest'orgia di retorica sui giovani? Un contrappasso crudele, come accade sempre con tutte le retoriche. Proprio mentre erano portati in palmo di mano, additati ad esempio, indicati come "speranza", i giovani venivano infatti ingannati e fregati. Azzerate la scuola e l'università, uccisa la possibilità di imparare un mestiere, impedita la professionalità, garantita l'occupazione ai già occupati, chiuse a riccio le corporazioni, il "futuro" della nazione è rimasto senza futuro. Gli hanno giocato proprio un bel tiro, ai giovani: li hanno costretti a rimanere eternamente tali. E già se ne cominciano a vedere in giro tanti di questi adulti mancati, ormai di trenta o quarant'anni, che si portano a spasso la loro estrema giovinezza. Ed è una pena. Perchè la cosa migliore e più onesta, anche se modesta, che possono fare i iovani e che possiamo chiedere loro di fare è una sola: invecchiare.

Massimo Fini
"Linus", giugno 1980

Massimo Fini (1944), scrittore e giornalista, vive a Milano. Autore di Il conformista
Nato a Cremeno, sul lago di Como, da padre toscano e madre ebrea russa, dopo aver conseguito la laurea in giurisprudenza a pieni voti ha svolto varie attività, lavorando inizialmente come impiegato alla Pirelli, in seguito come copywriter, pubblicitario e bookmaker. Arriva al giornalismo nel 1970 all'Avanti!, dove segue come cronista i fatti di criminalità politica. Dal 1972 a 1979 è inviato all'Europeo. Nel 1978, in collaborazione con Walter Tobagi e Franco Abruzzo ha fondato la componente sindacale della rivista “Stampa democratica”. Nei primi anni '80 è animatore del mensile di politica e cultura Pagina. Dal 1982 al 1992 è inviato estero ed editorialista al Giorno. Nel 1985 rientra all'Europeo come inviato ed editorialista e vi tiene per 10 anni la principale rubrica del giornale. Attualmente lavora per Il Gazzettino, Il Giorno, La Nazione, Il Resto del Carlino, Giudizio Universale. Ha partecipato alla rifondazione del Borghese ed era editorialista di punta de L'Indipendente dei primi anni '90. Dal mese di Ottobre 2008 Massimo Fini dirige il mensile La voce del ribelle, che vede, tra gli altri, la collaborazione di Marco Travaglio e Giuseppe Carlotti. Il mensile è edito sia in versione cartacea che online.


Leggere gli articoli di questo giornalista, Massimo Fini - a me precedentemente ignoto - è estremamente edificante, benchè alcuni di quelli raccolti ne Il conformista possano apparire un pò datati, contengono comunque delle riflessioni interessanti e stimolanti. Non ho ancora finito di leggere la raccolta, anzi sono appena all'inizio, ma penso di potermi permettere già da ora di consigliare questo libro a chi sia interessato nel giornalismo come ottimo esempio di scrittura e contenuti.

In particolare questo articolo si rivela estremamente attuale dato che quella che a suo tempo si configurava come una moda o tendenza al suo nascere, oggi si è trasformata in vera e propria smania. Mi riferisco in particolare al PD che ha fatto del ricambio generazionale uno dei punti saldi del proprio programma - se così si può chiamare - senza considerare che le nuove generazioni non hanno più speranza delle vecchie di introdurre nuove idee visto che la loro formazione non è certo migliore di quella di chi li ha preceduti e sommano al tutto la propria inesperienza che le rende inadatte a gestire un partito figuriamoci una nazione.

Ora come ora il problema consiste nel pensare a come tirare su una generazione di politici che sia effettivamente in grado di rappresentare una guida per il paese non introdurre ragazzini freschi di laurea nei ruoli chiave della nostra amministrazione.

Edited by _NiKoPoL_ - 13/9/2009, 02:04
 
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plasticine
view post Posted on 12/9/2009, 21:25




Non sono daccordo su parecchi punti.
La rivoluzione comunista di Leninn e Trotski non si è rivolta ai giovani (che Massimo Fini in questo punto dell'articolo considera esclusivamente "studenti")
CITAZIONE
tranne che degli studenti, cioè dei giovani.

semplicemente perchè i pochi che in quel periodo avevano il diritto allo studio erano aristocratici e borghesi educati da tutori, che poco avevano a che fare con la rivoluzione. Una bella contraddizione rispetto al
CITAZIONE
Esistono gli operai giovani, gli impiegati giovani, i contadini giovani, i borghesi giovani, ma non esiste una classe di giovani che abbia caratteristiche di omogeneità che vadano oltre alcuni stereotipi di superficie.

Appunto: la maggior parte dei partecipanti erano operai giovani, contadini giovani.
Secondo: c'è una bella differenza tra "adolescente" e "giovane". Gli adolescenti, non i giovani, sono
CITAZIONE
conformisti. Basta vedere come vanno vestiti: tutti allo stesso modo. Come si muovono: tutti nella stessa maniera. Cosa pensano: le stesse cose.
I giovani sono arroganti.
I giovani sono supponenti.
Credono sempre che il mondo cominci con loro.

L'adolescenza si divide in "prima adolescenza, corrispondente al periodo puberale dai 11 ai 15 anni, e seconda adolescenza, cioè dai 15 anni fino al completamento dello sviluppo psichico/fisico, generalmente intorno ai 17-22 anni." fonte: Wikipedia
Se dovessi circoscrivere la giovinezza la inserirei tra i 18 e 27 anni, quando lo sviluppo fisico e psichico è praticamente completo, quando ormai non si è più "arroganti, egocentrici, conformisti". Anche la definizione di giovani come conformisti merita una riflessione: non mi sentirei di escludere cosi a cuor leggero gli adulti e gli anziani dalla categoria di "conformisti".
CITAZIONE
Hitler e Mussolini si servirono dei giovani per arrivare al potere,li usarono come docile massa di manovra.

Sicuramente, ma che le lodi ai giovani da parte dei politici siano "sospette" è semplicemente ridicola ed assimilabile alla paranoia.
CITAZIONE
"Sono i giovani che rappresentano l'avvenie della nazione", "I giovani sono il nostro baluardo", "I giovani sono la spina dorsale del paese", "Ci rivolgiamo soprattutto ai giovani", "Abbiamo fiducia nei giovani", "I problemi dei giovani", "Cosa pensano i giovani", "I diritti dei giovani", "L'importanza dei giovani".

Vero. Non capisco come possano venire messi in discussione e rivoltate frasi del genere. I giovani sono il futuro, il rinnovamento, il sangue nuovo che porta una nazione a crescere. Gli adulti hanno il dovere di farli crescere nelle migliori condizioni possibili, di garantirgli un' educazione ed una formazione completa e variata, che possa aiutarli a diventare adulti consapevoli, istruiti, pronti ad affrontare il mondo, a migliorarlo. Personalmente la trovo una verità assoluta, una delle poche, una per cui ci si è battuti e che ancora non è stata portata a compimento.
CITAZIONE
Ma, si dice, è proprio questo il loro pregio: sono dei puri. Non si piegano ai compromessi. Ma è molto comodo essere dei puri quando non si devono fare i conti con nulla, col lavoro o con la moglie o con i figli o con la bolletta della luce. Quanto siano puri questi giovani lo si vede quando diventano vecchi.

Qui, a mio parere, Fini impone una mescolanza retorica praticamente assurda. La purezza, ancora prima di essere un pregio è una caratteristica, quella che permette ai giovani di guardare il mondo con occhi nuovi, di apportare nuove idee, di immettere nuova linfa in una società che altrimenti non si rinnoverebbe mai. Come si possa contestare una cosa del genere, davvero non capisco.
CITAZIONE
Non si piegano ai compromessi.

Ottimo, e se senza dubbio nello scontro con la vita, trovandosi a fare i conti
CITAZIONE
col lavoro o con la moglie o con i figli o con la bolletta della luce

queste cartezze si incrineranno, ma sarà la radice, nata in gioventù, a permettere che il compromesso sia più difficoltoso, che sia più difficile piegarsi.

Fini invoca una giovinezza "invecchiata"
CITAZIONE
la cosa migliore e più onesta, anche se modesta, che possono fare i iovani e che possiamo chiedere loro di fare è una sola: invecchiare.

senza rendersi conto che già ce l'ha davanti. La nostra generazione è vecchia, disillusa, impossibilitata a sognare, senza ideali. Ed è questo il motivo per cui siamo un branco di apolitici, interessati solo a noi stessi e incapaci a cambiare di una sola virgola il mondo che ci circonda, salvo dichiarare che "tanto fa tutto schifo" e "tanto a che serve?". Allora qual'è il problema a copiare, a basarsi sulle raccomandazioni, a scegliere una facoltà che non ci piace, se l'unico scopo è sistemarsi in un impiego sicuro? è solo la possibilità di avere un gruzzoletto, di tirare avanti il necessario per comprarsi una bella macchina ("prolungamento del pene" tanto quanto i motociclettoni sessantottini), un televisore, che ci spinge a tentare di salire nella scala sociale? è da dire, per rispetto a moltissimi giovani, che di questo comportamento è responsabile in buona parte la società in cui viviamo.
Tra le cause, la mancanza di valori della cultura occidentale, ma nel caso dell'Italia credo sia da ricordare anche come siano state
CITAZIONE
Azzerate la scuola e l'università, uccisa la possibilità di imparare un mestiere, impedita la professionalità, garantita l'occupazione ai già occupati, chiuse a riccio le corporazioni, il "futuro" della nazione è rimasto senza futuro.

Qui, a parte contraddirsi, Fini introduce un tema importante: la mancanza di strumenti di crescita, che riprendi anche tu, Marcantonio,
CITAZIONE
le nuove generazioni non hanno più speranza delle vecchie di introdurre nuove idee visto che la loro formazione non è certo migliore di quella di chi li ha preceduti

Su questa scia vanno fatte due considerazioni: che questa mancanza comporta un forte rischio totalitario (non la retorica sui giovani) ma anche l'assenza di aspirazioni genuine da parte dei giovani, del ricercare i soldi e non una vera conoscenza ed una propria consapevolezza.
Non è un rischio da sottovalutare, e che può essere assimilato alla condanna all'eterna giovinentù di cui parla Fini, con tutti i rischi che questo comporta, tra cui il fatto che
CITAZIONE
I giovani sono tendenzialmente fascisti. E non solo perchè storicamente, come si è detto, hanno appoggiato i regimi fascisti, ma perchè anche quando sono diventati marxisti i giovani si sono comportati da fascisti. Una buona parte del Sessantotto ne è la dimostrazione, con le sue spranghe, le sue spedizioni punitive, le sue motociclettone-prolungamento-del-pene, il suo leaderismo, i suoi antemarcia, il suo moralismo.

Di questa affermazione toglierei la categorizzazione alla gioventù a cui l'assimila Fini per considerare che l'uomo, come è facile osservare durante la giovinezza, è naturalmente portato allo spirito di branco, al "leaderismo", alla violenza, e per questo ha bisogno di un educazione che alla nostra generazione, e speriamo non anche alla prossima!, manca.

CITAZIONE
Ed è per questa retorica imperante che l'Italia di questi anni è stata percorsa da una ventata di "giovanilismo" quale non si era vista mai. Tutti, oltre che lodare, vezzeggiare, coccolare i "giovani", si sono messi a imitare i giovani, a vestirsi come i giovani, a parlare come i giovani, a far finta di pensare come i giovani. Ma qual è stato il risultato di quest'orgia di retorica sui giovani?

Ma come si fa a confondere la paura di invecchiare e di morire, propria della nostra società, con una presupposta "ventata di "giovanilismo""?

CITAZIONE
Ora come ora il problema consiste nel pensare a come tirare su una generazione di politici che sia effettivamente in grado di rappresentare una guida per il paese non introdurre ragazzini freschi di laurea nei ruoli chiave della nostra amministrazione.

Su questo sono daccordo con te, ma non disprezzerei il PD per il tentativo, a cui come dici tu mancano i presupposti.

P.s. Per la differenza tra gioventù e giovinezza (bisognerebbe guardare anche su un vero dizionario, ma al momento mi manca): Word Reference

 
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cyanide candy
view post Posted on 12/9/2009, 23:30




Premettendo che ho smesso di leggere a "I giovani, infine, non esistono." perché mi girava troppo il culo :D
Premettendo che trovo quest'articolo assolutamente non degno di essere letto perché racchiunde, nella maggior parte dei punti, pure malignità dette da qualcuno che palesemente è a corto di orgasmi da un bel po' (ma che fortunatamente è autoironico, al contrario di me -> SARCASM <3) spero comunque che sia effettivamente qualcuno che si fa le seghe davanti allo specchio compiacendosi della suo faccino impiastrato di crema anti rughe e che trascorra il restatnte tempo della sua misera esistenza, oltre che a sparare cazzate che malauguratamente pubblicano, cliccando sul motore di ricerca google il suo nome, così che il distinto signor MASSIMO FINI possa deliziarsi nella lettura del mio commento al suo articolo: signor fini (non merita la maiuscola) spero che si diverta a leggere quanto segue, quindi rispolveri la sua mentalità aperta e tutta l'autoironia che possiede, come forse avrà già intuito, le assicuro che le servirà : )

Dunque. Come ho già detto, non ho letto per intero l'articolo e non m'interessa farlo, perché esattamente come il signor fini reputa superficiali o comunque non degne di attenzione le produzioni (letterarie, in parte poetiche e chi più nè ha più nè metta) dei giovani, altrettanto faccio io con i suoi articoli.
Questa è una presunzione degna di un uomo incattivito con gli anni e, indovinate un po'?, faccio anche io parte del club di quelli ha cui hanno svezzato il cuore da piccoli.
Non so se ciò che ho scritto (avendolo scritto per lo più a sedici, diciassette anni) sia qualcosa di valore o addirittura pubblicabile, ma ad ogni modo trovo a dir poco ridicolo e vergognoso che una persona che si ritiene adulta (e quindi matura) si permetta di demolire così la creatività giovanile, troncandole le ali senza battere ciglio; invece di incoraggiare un'iniziativa che non può che giovare al giovane, il quale sta tentando di aprirsi e trovare il suo modo di comunicare col mondo A PRESCINDERE DA CIO' CHE SCRIVA.
In secondo luogo, capisco che per le persone SUPERFICIALI sia molto più facile fare di tutta l'erba un fascio, ma sono ORGOGLIOSA di dire che non ritengo affatto che i giovani siano così facilmente manipolabili come questo distinto sigore proclama nel suo articolo, me ne dissocio (e lo condanno) nella maniera più assoluta.
Certo, è vero, la mente dei giovani è influenzabile, assolutamente, non lo nego mica... ma affermo che è un insulto alla mia intelligenza dire che io non sia in grado di distinguere tra bene e male, tra giusto o sbagliato secondo i MIEI propri canoni e i miei propri valori, che io stessa ho selezionato e adottato e che difendo (tra questi ci sono il DIRITTO di SBAGLIARE; il DIRITTO ad essere DIVERSI e non essere trattati come degli appestati per questo.)
Concludo dicendo che se il fascismo ha avuto tanta presa sui giovani (gran parte della mia famiglia FU fascista) è stato perché sono stati cresciuti a pane e Duce, mi sembra il minimo che abbiano fatto ciò che hanno fatto, anche perché negli anni di ascesa del Duce, in particolare dopo l'uccisione di Matteotti, la repressione contro i ribelli è stata più spietata che mai, pertanto, se c'è un'UNICA verità, a quale altra verità si può far appello?
Non nego che non ci sianos cusanti per quanto è capitato in quegli anni, ma facendosi due conti (suvvia, ce la può fare anche lei) TUTTO ciò che quei (sciagurati!) giovani hanno fatto è stato semplicemente attuare qualcosa che gli era stato inculcato nel cervello da personcine poco raccomandabili che IL CASO VUOLE fossero ADULTI. buffa la vita, eh?
Quindi, prima di usare i giovani come capro espiatorio di tutti gli orrori della storia, pregerei il signor fini di meditare sul fatto che se ci sono giovani ci sono anche adulti, i quali sono responsabilità delle persone più grandi di loro, a partire dai genitori.
Quindi se proprio vuole accusare qualcuno, perché non comincia proprio dalle mamme di Hitler e Mussolini?
E comunque, visto che lei, essendo un giornalista, ha il potere di dire la sua, perché non prova a fare qualcosa di più costruttivo che vomitare stronzate (perché di stronzate si tratta) sui giovani, come per esempio parlare del PERCHE' le giovani menti di questi vulnerabili e volubili rampolli vengano sempre plagiate a finchè si realizzino i desideri di un megalomane?
Perché non parlare invece di come aiutare i giovani a trovare se stessi asseocndando le loro passioni, incoraggiandoli a scoprire nuove strade ed orizzonti?
Se sono diventati delle pecore è solo colpa dell fatto che questa società evidentemente non fornisca pù la possibilità ai giovani d'oggi di trovare i loro stimoli.
Trovo che tutto ciò sia molto triste.

P.s.: giusto per la cronaca, sono estremamente autoironica ;)
 
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_NiKoPoL_
view post Posted on 13/9/2009, 02:12




Finalmente una discussione seria, complimenti per l'entusiasmo. Evidentemente è stato toccato un tasto dolente.

Alcune osservazioni:
- L'articolo è del 1980, vale a dire trent'anni fa. Non proprio l'altro giorno, quindi attenzione.
- Avendo scritto su l'Avanti e l'Europeo è presumibile che Fini abbia un pensiero vicino a quello del centrodestra italiano.

A Marta Conte: (ormai un pò ci consciamo quindi mi perdonerai se parlo così schiettamente, ciò non mina comunque il rispetto che ho di te)
Faccio difficoltà a trovare dell'autoironia nelle tue parole e trovo curioso che una persona che si sia dichiarata non superficiale abbia interrotto la lettura di un articolo perchè offesa. Inoltre, pur non essendo coinvolto nel tuo discorso, questa superficialità abbinata a ipocrisia, i toni eccessivamente violenti, gli attacchi personali, fanno sospettare che non ti sia fermata più di tanto a riflettere su quello che effettivamente si voleva dire.
Non si mette in dubbio la creatività dei giovani, ma l'effettiva profondità del loro elaborato. è oggettivamente vero che nessuna opera giovanile presenta la stessa intensità di contenuti di un'opera della maturità. E se, come tu stessa affermi, è vero che i giovani sono più influenzabili, allora ci sarà qualcuno che lo è di meno. Questo vale tanto in un sistema come il nostro, quanto in un regime dittatoriale, che, come si fa notare, richiede una certa "muscolarità" prontamente esercitata e sostenuta da una gioventù imbottita di propaganda.

A Marta De Rubertis:
Di nuovo complimenti, vedo che ci hai perso dietro parecchio tempo.
A mio avviso hai però abusato delle citazioni e le hai adoperate in modo scorretto isolando le frasi dal contesto cosa che ritengo dovuta a una lettura poco attenta al senso generale dell'articolo come poi si deduce dai commenti.

L'articolo si pone prima di tutto come critica alla retorica sui giovani, non ai giovani. Le parole dure sulla gioventù sono funzionali alla sua critica, non fine a se stesse. Nell'ultima parte infatti si denuncia l'operazione di negazione del futuro, della crescita e dell'accumulo di esperienza perpetrata a danno dei giovani.

C'è innanzitutto nell'articolo un'osservazione vera: che, come ho detto nella seconda parte della risposta a Marta (Conte), i giovani sono effettivamente più inesperti, superficiali, egocentrici, conformisti e, per dirla tutta, stupidi. Perchè se non altro a parità di intelligenza, l'adulto sopperisce con l'esperienza.
E dunque il fatto che i giovani siano più malleabili li rende perfettamente atti, più di tutti gli altri, a sostenere quei regimi che fanno dell' influenzabilità della gente la propria forza e garanzia di esistenza. La loro malleabilità non costituisce di per sè un rischio per la democrazia (come invece tu cerchi di far dire a Fini).

Di qui il senso di quanto detto sulla Rivoluzione di ottobre. Dal momento che Lenin e Trotzkij non avevano nessuna intenzione di instaurare una dittatura totalitaria - e che nessuno si azzardi a dire il contrario perchè vuol dire che non ha compreso per nulla l'anima del comunismo - ma desideravano al contrario che la popolazione comprendesse (sottolineo l'importanza di comprendere in contrapposizione a credere) che, in quella situazione, l'unico mezzo per emanciparsi era la rivoluzione. Non avevano bisogno di masse malleabili ma di gente consapevole (ma comunque incazzata) e non avevano dunque bisogno di rivolgersi a quella perte del popolo che è allo stesso tempo più malleabile e meno consapevole. (mi pare inoltre che si parli di:"giovani e, in particolare, studenti" e poi:"giovani e studenti". Non sussiste dunque quella contradizione che tu dici)

Infine si: è vero che la ferma convinzione - traducibile per me con la "purezza" - dei giovani è positiva perchè li rende capaci di agire con grande forza e determinazione. Vero è però che molto più spesso li rende ciechi e insensibili, incapaci di autocriticarsi a causa della consapevolezza di essere "puri" e sostenuti in ciò dalla retorica. Ed è vero che è molto facile giocare a fare i puri e duri quando non si hanno responsabilità. Quanti di quelli che da giovani parlavano di morale e ideali (autoriferimento?) si sono ricreduti o, peggio, hanno continuato a parlarne ipocritamente? Troppi. E il fatto che non ci sia una sostanziale differenza tra gli invecchiati delle vecchie generazioni di idealisti e le nuove di nichilisti - o senza ideali -, perchè tutte e due alla fine hanno prodotto lo stesso risultato, dovrebbero portarci a riflettere su quanto la purezza di ieri fosse effettivamente frutto di necessità o di vocazione. Il giovane non è di per se puro o convinto o determinato. Lo è in presenza di qualcosa per cui valga la pena di esserlo, il che va bene, ma è questo il significato di "necessità": tolto l'ideale, finita la purezza.
Appunto, la nostra generazione.
 
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cyanide candy
view post Posted on 13/9/2009, 12:33




CITAZIONE
Faccio difficoltà a trovare dell'autoironia nelle tue parole

ti credo, non ce n'è XD parlavo in generale XD

CITAZIONE
trovo curioso che una persona che si sia dichiarata non superficiale abbia interrotto la lettura di un articolo perchè offesa.

mi sono sentita personalmente attaccata e ciò mi ha innervosito a dismisura. e comunque ho detto che lui è superficiale, di me semplicemente che ho dei valori miei e che li difendo.
detto ciò, per certi aspetti, mi reputo una persona abbastanza superficiale : )

CITAZIONE
questa superficialità abbinata a ipocrisia, i toni eccessivamente violenti, gli attacchi personali, fanno sospettare che non ti sia fermata più di tanto a riflettere su quello che effettivamente si voleva dire.

sono ironica e autoironica, mi divertiva l'idea di scrivere quelle cose e l'ho fatto, a prescindere dal contenuto dell'articolo.
voi direte che non sono matura (il signori fini concorderebbe) ma io mi sono divertita un sacco a farlo <3
per quanto riguarda le "reali intenzioni" dell'articolo ho detto come la penso nel commento che segue le critiche al caro signor effe.

CITAZIONE
Non si mette in dubbio la creatività dei giovani, ma l'effettiva profondità del loro elaborato. è oggettivamente vero che nessuna opera giovanile presenta la stessa intensità di contenuti di un'opera della maturità.

ma povero Mozart, ma che v'ha fatto di male?
probabilmente io funziono al contrario, ma proprio ieri mi sono imbattuta in dei miei scritti che redassi anni fa (età 16-17 appunto) e giuro adesso non saprei scrivere niente di più intenso di quello. forse più elaborato, ordinato. più sterile. preferisco lasciarlo così : )

CITAZIONE
E se, come tu stessa affermi, è vero che i giovani sono più influenzabili, allora ci sarà qualcuno che lo è di meno. Questo vale tanto in un sistema come il nostro, quanto in un regime dittatoriale, che, come si fa notare, richiede una certa "muscolarità" prontamente esercitata e sostenuta da una gioventù imbottita di propaganda.

appunto, come ho già detto è così. e quindi? mi sembra un po' come dire "oddio! ho scoperto che se mi faccio la doccia mi bagno!" ma va? -.-
non so, forse è che do per scontato certe cose e dandole per scontate non mi fermo a pensarci, quindi quando lo fanno gli altri non capisco perchè ci sia così tanto di cui parlare, boh.

CITAZIONE
(ormai un pò ci consciamo quindi mi perdonerai se parlo così schiettamente, ciò non mina comunque il rispetto che ho di te)

quasi commossa ;_;
 
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_NiKoPoL_
view post Posted on 13/9/2009, 14:16




Ma è un forum di discussioni o un diario personale? Dovresti considerare che a volte mentre tu ti diverti altri potrebbero offendersi. Dubito che Fini verrà mai a conoscenza dei tuoi commenti - anche se lo facesse è probabile che non si farebbe prendere più di tanto - ma io da lettore ho trovato irritante il tuo commento che, dimostrando tra l'altro la veridicità di quanto detto sull'articolo, ha rappresentato solo uno sfogo di cui avremmo fatto volentieri a meno.
Poi: sei tu che hai tirato fuori la storia della creatività quasi come se essa potesse compensare la superficialità giovanile, non utilizzare quindi frasi sul bagnato per questo.
Infine: quanti giovani Mozart conosci? Cercherei di evitare di fare ragionamenti sui giovani prendendo in esame i bambini prodigio.

CITAZIONE
quasi commossa ;_;

sarcastica? sincera? Ho l'impressione che tu mi stia prendendo per il culo da un bel pezzo.
 
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plasticine
view post Posted on 13/9/2009, 16:56




Regà, su sta storia della creatività/intensità etc state a tirare su un casino inventato:
CITAZIONE
Non c'è filosofo o scrittore - eccetto Moravia che è diventato giovane da vecchio - che abbia scritto qualcosa di decente e, tantomeno, di profondo da giovane. I giovani infatti pensano poco. Caso mai sentono. Ma la sensibilità va bene, al più, per scrivere poesie - ci sono stati, bisogna ammetterlo, ottimi giovani poeti - o fare da "media" nei fenomeni di Poltergeist, non per essere la "spina dorsale" del paese.

Manco sto cojone de Fini mette in discussione la creatività dei giovani, a cui hanno un accesso più immediato grazie alla loro spiccata sensibilità, infatti parla di ottimi poeti, e più in generale potremmo dire di artisti. Mozart è stato un genio sin da giovane, così come Picasso e Rimbaud, quest'ultimo zittitosi ai 21 anni e con alle spalle una produzione poetica che ci porta a celebrarlo tutt'ora, tutti hanno quindi cominciato da giovani.
 
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_NiKoPoL_
view post Posted on 13/9/2009, 17:20




CITAZIONE
Regà, su sta storia della creatività/intensità etc state a tirare su un casino inventato:

CITAZIONE
Manco sto cojone

Nostalgia di Roma?

Mozart, Picasso, Rimbaud: ottimi esempi di persone estremamente intuitive e artisticamente sensibili. Geni artistici e musicali che purtroppo non rappresentano la media.
Ma appunto: "[...] la sensibilità va bene, al più, per scrivere poesie [...]"

Non capisco perchè prendersela così tanto. Io non ho nessun problema ad ammettere di avere ancora molto da lavorare per riuscire a non essere superficiale e che effettivamente la maggior parte delle persone adulte che ho incontrato dicevano meno spesso di me delle banalità. Non sono d'accordo con chi difende a spada tratta la gioventù quasi si dovesse temere ch sà che cosa.
Tutte le vostre parole rabbiose, le parolacce, le denigrazioni, gli esempi celebri - tra l'altro io come giovane non mi ritengo rappresentato da Mozart o Rimbaud - non non fanno che dimostrare che Fini ha ragione, e cioè che i giovani non amano essere messi in discussione, che li si critichi.

PS: Massimo Fini è un giornalista rispettato e riconosciuto da molti, tra cui alcuni dei migliori giornalisti italiani, non vedo con quale diritto il primo ragazzino di turno si possa permettere di insultarlo come è stato fatto.
 
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plasticine
view post Posted on 13/9/2009, 22:14




Gli esempi su Mozart e compagnia valgono per dire che i giovani hanno una sensibilità più acuta, al di la se siano dei geni o meno, le cose le sentono di piu.

Personalmente credo di accettare le critiche, sopratutto se costruttive. Che Fini o no sia sto gran cavolo non mi cambia molto, dire che non ci si possa permettere di criticarlo impunemente è una banalità e un'idiozia. Avendo diritto al libero pensiero ed espressione tutti gli uomini sono soggetti alle critiche di altre persone altrettanto libere e pensanti. Questa costituisce una delle basi della democrazia ed è da notare che sia qualcosa contro cui il nostro caro Berlusconi si va scagliando ultimamente.
Una critica tanto superficiale da essere capace di affermare che "I giovani pensano poco" merita tutto l'astio che stiamo manifestando, dimostra un bel nulla, al massimo che non è vero, i giovani pensano eccome.
L'articolo di Fini è superficiale, utilizza la provocazione per colmare la pochezza delle argomentazioni e l'unica cosa che riesce a considerare è che i giovani dovrebbero invecchiare, con conseguenze che già ho analizzato.
Invece di fermarci a considerazioni di superficie, effettivamente corrispettive all' "oddio! ho scoperto che faccio la doccia in bagno" di Marta, tra le quali "i giovani sono facilmente influenzabili e violenti", potremmo andare un po' più in là?

Il fatto che io abbia utilizzato spesso le citazioni è per assicurare che le mie opinioni rimanessero attinenti al testo, qualcosa che dovresti fare anche tu, quando dici;
CITAZIONE
(mi pare inoltre che si parli di:"giovani e, in particolare, studenti" e poi:"giovani e studenti". Non sussiste dunque quella contradizione che tu dici)

mentre, Fini afferma:
CITAZIONE
tranne che degli studenti, cioè dei giovani.

La contraddizione esiste nel vedere prima esclusivamente negli studenti dei giovani rivoluzionari, effettivamente riducendoli ad una categoria, e quindi nel rifiutare le categorie.
CITAZIONE
I giovani, infine, non esistono. Come categoria. Esistono gli operai giovani, gli impiegati giovani, i contadini giovani, i borghesi giovani, ma non esiste una classe di giovani che abbia caratteristiche di omogeneità che vadano oltre alcuni stereotipi di superficie.

Inoltre, ho cercato di utilizzare citazioni che racchiudesseo il senso di un argomento. è da osservare in questo senso come Fini non sia capace di dividere il testo in paragrafi logicamente susseguiti, e vada a capo solo per utilizzare ricorsi stilistici degni di Moccia.
CITAZIONE
I giovani sono conformisti. Basta vedere come vanno vestiti: tutti allo stesso modo. Come si muovono: tutti nella stessa maniera. Cosa pensano: le stesse cose.
I giovani sono arroganti.
I giovani sono supponenti.
Credono sempre che il mondo cominci con loro.

CITAZIONE
Le parole dure sulla gioventù sono funzionali alla sua critica, non fine a se stesse.

Su questo sono daccordo, ma una critica (come ti ostini spesso a dire tu) che non porti a delle soluzioni è perfettamente inutile, in questo caso sterilmente provocatoria. Per di più, la critica alla retorica sulla giovinezza cade a picco quando si ritrova a denunciare adulti che si comportano come giovani, ma a questo ho già risposto nel post precedente.

CITAZIONE
La loro malleabilità non costituisce di per sè un rischio per la democrazia (come invece tu cerchi di far dire a Fini).

Su questo ti sbagli di grosso. Io contesto a Fini il ritenere "sospette" le forme di retorica che elogiano i giovani.
Non dico neanche che la loro malleabilità costituisca un pericolo per la democrazia, ma che l'uomo, in qualunque periodo della sua vita è portato ad appoggiare una dittatura (essendo insiti, come già detto, lo spirito di branco, il "leaderismo", e la violenza) se non corretto dall'educazione e sopratutto se non viene sviluppata la sua capacità di pensiero, ossia in mancanza di un'istruzione pubblica efficente ed accessibile a tutti. Il rischio dittatura lo vedo nell'ignoranza in cui ci stanno costringendo e nella ristrettezza delle nostre aspirazioni generazionali. A mio parere, chi cerca solo il profitto personale e non il proprio innalzamento spirituale, cosi come quello degli altri, è naturalmente portato ad appoggiare una dittatura che lo possa favorire materialmente. Al riguardo, mi trovo daccordo con te e con Fini nel momento in cui denunciate la carenza della formazione e delle possibilità.

Riguardo alla purezza: quasi meriterebbe un topic a parte, perchè cos'è la purezza? Secondo me è prima di tutto l'essere incontaminati, quindi l'inesperienza, la speranza, la capacità di illudersi e di sognare, l'ignoranza delle cose che permette di guardarle con occhi nuovi.
Magari io sto cercando gli occhiali ovunque, ci perdo un sacco di tempo ma non litrovo, e basta che entri qualcuno a buffo che li trova, perchè c'ha gli occhi nuovi, magari non è manco isterico come me che cerco, è pure perchè "ignorante". è questo il valore dei giovani, ne più ne meno.
Ma i fautori della Rivoluzione Francese, non erano dei puri? Se avessero saputo sin da subito del Terrore, della Restaurazione etc. l'avrebbero scritta la Dichiarazione dei diritti dell'Uomo e del Cittadino? O si sarebbero "ricreduti"?
Secondo me la ferma convinzione non è assimilabile come di ci tu alla purezza, la ferma convinzione che gli ariani siano megli odi tutti gli altri cosa ha a che vedere con la purezza?
 
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_NiKoPoL_
view post Posted on 14/9/2009, 01:42




Una denuncia alla retorica adulatrice seguita dal sabotaggio dei giovani a favore di un sostegno privo di bei discorsi.

Questo è il senso generale, il resto è contorno.

Accetto le osservazioni sulle citazioni ma ritengo comunque che tu ne abbia abusato.
CITAZIONE
Che Fini o no sia sto gran cavolo non mi cambia molto, dire che non ci si possa permettere di criticarlo impunemente è una banalità e un'idiozia.

Ho detto "insultarlo"

CITAZIONE
Una critica tanto superficiale da essere capace di affermare che "I giovani pensano poco" merita tutto l'astio che stiamo manifestando, dimostra un bel nulla, al massimo che non è vero, i giovani pensano eccome.

Nemmeno il Mein Kampf meriterebbe di venire trattato così.
Non mi è ben chiara la dimostrazione di cui parli, ma che di solito la maggior parte delle grandi opere sia stata concepita da "non giovani" non significa per questo che i giovani non pensino.
D'accordo Fini dice proprio che sono stupidi, ma il senso dell'articolo è un altro, pensa se dovessimo fossilizzarci su tutti gli insulti, parolacce e cazzate varie che avete detto. E poi alla fine prende comunque le difese dei giovani.

CITAZIONE
L'articolo di Fini è superficiale, utilizza la provocazione per colmare la pochezza delle argomentazioni e l'unica cosa che riesce a considerare è che i giovani dovrebbero invecchiare, con conseguenze che già ho analizzato.

Scusa ma non mi pare che rispetto a Fini tu abbia prodotto tutto questo armamentario argomentativo.
Analisi è una parola grossa. La descrizione che fai della nostra generazione non è imputabile al suo invecchiamento. Per invecchiare si intende piuttosto la capacità di ascoltare e riflettere prima di agire, azioni che non inficiano poi la purezza della persona e la forza che ne deriva.

CITAZIONE
Il fatto che io abbia utilizzato spesso le citazioni è per assicurare che le mie opinioni rimanessero attinenti al testo, qualcosa che dovresti fare anche tu, quando dici;
CITAZIONE(mi pare inoltre che si parli di:"giovani e, in particolare, studenti" e poi:"giovani e studenti". Non sussiste dunque quella contradizione che tu dici)

mentre, Fini afferma:
CITAZIONEtranne che degli studenti, cioè dei giovani.

La contraddizione esiste nel vedere prima esclusivamente negli studenti dei giovani rivoluzionari, effettivamente riducendoli ad una categoria, e quindi nel rifiutare le categorie.

Ecco è a questo a cui mi riferivo quando dicevo che abusavi delle citazioni: che nella ricerca della prova della contraddizione ti sei persa il significato del discorso sulle rivoluzioni.

CITAZIONE
Io contesto a Fini il ritenere "sospette" le forme di retorica che elogiano i giovani.
Non dico neanche che la loro malleabilità costituisca un pericolo per la democrazia, ma che l'uomo, in qualunque periodo della sua vita è portato ad appoggiare una dittatura (essendo insiti, come già detto, lo spirito di branco, il "leaderismo", e la violenza) se non corretto

Vero, ma i giovani più degli altri.



E poi i rivoluzionari illuministi erano si puri ma non ingenui, questo a permesso a loro e ai bolscevichi nel 1917 di riuscire a compiere la rivoluzione.
 
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cyanide candy
view post Posted on 15/9/2009, 15:21




CITAZIONE
Ma è un forum di discussioni o un diario personale? Dovresti considerare che a volte mentre tu ti diverti altri potrebbero offendersi. Dubito che Fini verrà mai a conoscenza dei tuoi commenti - anche se lo facesse è probabile che non si farebbe prendere più di tanto - ma io da lettore ho trovato irritante il tuo commento che, dimostrando tra l'altro la veridicità di quanto detto sull'articolo, ha rappresentato solo uno sfogo di cui avremmo fatto volentieri a meno.
Poi: sei tu che hai tirato fuori la storia della creatività quasi come se essa potesse compensare la superficialità giovanile, non utilizzare quindi frasi sul bagnato per questo.
Infine: quanti giovani Mozart conosci? Cercherei di evitare di fare ragionamenti sui giovani prendendo in esame i bambini prodigio.


CITAZIONEquasi commossa ;_;

sarcastica? sincera? Ho l'impressione che tu mi stia prendendo per il culo da un bel pezzo.

ma siamo ragazzetti che si fanno quattro chiacchiere in simpatia o degli "Obama wanna be"? take it EASY, sir.
stiamo PARLANDO, al massimo DISCUTENDO. quì ci si scanna.
ogni tanto non fa male staccare un po' la spina, sai? se ti diverte giocare al piccolo bambino politicizzato fai pure, chi sono io per contraddirti?, ma non venire a rompermi o a giudicarmi, perché io non lo faccio con te.
e se prendi le cose sul personale mi spiace ma non posso farci proprio nulla, come non posso farci nulla se ti fai i complessi (il "sono commossa", guarda un po', era sincero.)

la creatività COMPENSA la superficialità :)
solo perché la bellezza e la creatività per me siano valori come per te la politica o checazzonesoio non vuol dire che i miei siano inferiori ai tuoi, sai?
Mozart era pura provocazione.

e comunque, ma quanta ipocrisia. e no guardate è tipo la terza volta che provo a scrivere 'sta frase ma sono talmente amareggiata che non riesco mai a finire, quindi lascio perdere. alla faccia della creatività eh?

ad ogni modo, non mi piace la piega che sta prendendo questo forum o le persone che ci scrivono sopra, mi sembra che ci stiamo incattivendo tutti un po' troppo.
bah ma non so, probabilmente avete ragione voi e dovevo limitarmi a bazzicare le sezioni "cinema" "libri" e "arte", sono quelle che effettivamente mi competono/interessano.
alla fin fine non so quasi nulla di politica e mi va bene così (eh sì, la politica mi fa schifo :)), quindi, che ci sto a fare quì?
ho passato la maggior parte della mia vita a litigare, 'sti scannamenti gratuiti ve li cedo volentieri.
mi sono stufata.
 
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_NiKoPoL_
view post Posted on 16/9/2009, 14:26




Si in effetti hai ragione, sposterò questo genere di conversazioni in altri forum.
CITAZIONE
siamo ragazzetti che si fanno quattro chiacchiere in simpatia

Prometto che da oggi in poi qui parlerò solo di musica, cinema, libri e arte. Ma forse nn parlerò poi così molto su questi argomenti vista la mia scarsa preparazione.

PS: mai avuta intenzione di diventare l'Obama di turno.
PPS: ultima frecciata prima del silenzio sempiterno. La creatività non compensa nulla.
 
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cyanide candy
view post Posted on 16/9/2009, 19:33




madonna quanta maturità, sarà mica troppa?

ciaociao.
 
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_NiKoPoL_
view post Posted on 17/9/2009, 20:24




CITAZIONE
ciaociao,

uff... sapevo che sarei stato frainteso.

Ero serio al 100%, nn lascerò il forum ma eviterò di postare discussioni polemiche in futuro. Se vi va di parlare di altro per me va bene.
Faccio atto di pubbliche scuse per aver imposto un simile dibattito e per avervi offesi.
 
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cyanide candy
view post Posted on 19/9/2009, 20:11




non so che farci XD
 
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14 replies since 11/9/2009, 22:16   405 views
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