tradescandia pallida

scuola, ye!

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cyanide candy
view post Posted on 9/10/2008, 20:12




cronologia arte:

Il Realismo è una corrente che va dalla metà dell'ottocento fino al 1860-1870, in Francia.
L'artista francese più importante è Coubert.
L'Europa conobbe comunque il realismo, ma non nella concezione di Coubert, che rivoluzionò l'arte.
Opere:
- Gli Spaccapietre, 1849, olio su tela, 159x259 cm. Già a Dresda, Gemaldegalerie.
- Un funerale a Ornans, 1849, olio su tela, 315x668 cm. Parigi, museo del Louvre.
- Le vagliatrici di grano, 1854, olio su tela, 131x167 cm. Nates, musée des Beaux-Arts.
- L'onda, 1869, olio su tela, 65x8 cm. New York, Brooklyn Museum.
- Lo studio dell'artista, 1854-1855, olio su tela, 359x598 cm. Parigi, Musée d’ Orsay.

L'Impressionismo è una parte del realismo, dal 1870 (la prima mostra si fece nel 1872), fino al 1886 (ulteriore mostra), in Francia, a Parigi.
Gli artisti più significativi di questo periodo sono: Manet, Monet, Degas.

Opere di Manet:
- Colazione sull'erba, 1863, olio su tela, 208x264 cm, Parigi, Musée d’ Orsay.
Olympia, 1863, olio su tela, 130x190 cm, Musée d’ Orsay .
- Sulla spiaggia, 1863, olio su tela, 59,6x73,2 cm, Musée d’ Orsay.
- Gondole e briccole sul canal Grande a Venezia, 1875, olio su tela, 57x48 cm, San Francisco, Provident Securities Company.
- Il bar delle folies Bergères, 1881- 1882, olio su tela, 96x130 cm, Londra Courtland Institute Galleries.

Opere di Monet:
- Impressione, sole che nasce, 1872, olio su tela, 48x63 cm, Parigi Musée Marmottan.
- La Gare Saint-Lazare, 1877, olio su tela, 75x104, cm, Parigi Musée d’ Orsay.
- Campo di papaveri a Véthenuil, 1880, olio su tela, 73x60 cm, Svizzera, collezione privata.
- Stagno con ninfee: il ponte giapponese, olio su tela, 89x92 cm, collezione privata.
- Covoni, fine dell'estate, effetto mattutino, 1891, olio su tela, 60x100 cm, Parigi, Musée d’ Orsay.
- Covoni, fine dell'estate, effetto di sera, 1891, olio su tela, 60x10 cm, Parigi Musée d’ Orsay.
- Covoni, fine del giorno, autunno, 1891, olio su tela, 65x100 cm, Chicago, The Art Institute of Chicago.
- Covoni, effetto di neve, 1891, olio su tela, 58,5x99 cm, Shelburne, Shelburne Mueum..
- La cattedrale di Rouen, primo sole, 1894, olio su tela, 106x73 cm, Parigi Musée d’ Orsay.
- La cattedrale di Rouen a mezzogiorno, 1984, olio su tela, 100x65 cm, Mosca, Museo Puskin.
- La cattedrale di Rouen, effetti di luce di mattina, 1984, olio su tela, 91x63 cm, Parigi Musée d’ Orsay.
- La cattedrale di Rouen in pieno sole, 1984, olio su tela, 107x73 cm. Parigi Musée d’ Orsay.
- La cattedrale di Rouen la sera, 1984, olio su tela, Mosca Museo Puskin.
- La cattedrale di Rouen, tempo grigio, 1984, olio su tela, 100x65 cm, Parigi Musée d’ Orsay.
- Ninfee, 1908, olio su tela, Vernon, Musée Municipal Alphonse Georges Poulain.
- Ninfee blu, dopo il 1917, olio su tela, 200x200 cm, Parigi Musée d’ Orsay.

Opere di Degas:
- Ritratto di famiglia. La famiglia Bellelli, 1858, olio su tela, 200x250 cm, Parigi Musée d’ Orsay.
- Cavalli da corsa davanti alle tribune, anteriore al 1879, olio su tela, 46x61 cm, Parigi Musée d’ Orsay.
- Il caffè-concerto agli ambassadeurs, 1877, pastello, 37x27 cm, Lione Musée des Beaux-Artes.
- Ballerina sulla scena, 1878, pastello 58x42 cm, Parigi Musée d’ Orsay.
- Cavallo al galoppo sulla zampa destra, 1879-1880, bronzo, Ginevra, collezione privata.
- Piccola danzatrice di 14 anni, 1879-1881, bronzo patinato, gonnellino in cotone, nastro di raso, 98x35, 2x24,5 cm, Parigi Musée d’ Orsay.
 
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plasticine
view post Posted on 10/10/2008, 20:35




presa a male lo devo fà pur' io!

parafrasi Dei Sepolcri, di Ugo Foscolo:

Il sonno della morte è forse meno doloroso all’ombra dei cipressi e nei sepolcri su cui i parenti possono piangere i loro morti?
Quando il Sole per me non feconderà più la terra con le belle specie piante e di animali, e quando il futuro per me non ci sarà più davanti, ricco di lusinghe, né potrò più udire, dolce amico, la tua poesia malinconica, né più sentirò nel cuore l’ispirazione poetica e il sentimento d’amore, unico alimento per la mia vita di esule, quale risarcimento per i giorni perduti potrà mai costruire una pietra tombale che distingua le mie ossa da tutte le altre che la morte dissemina in terra e in mare?
E’ proprio vero, Pindemonte! Anche la Speranza, ultima Dea, abbandona i sepolcri; e la dimenticanza avvolge ogni cosa nelle tenebre della notte; il tempo muta l’uomo, i sepolcri, le spoglie e ciò che resta della terra e del cielo.
Ma perché l’uomo dovrà privarsi prima del tempo dell’illusione che seppur morto possa tuttavia soffermarsi sulla soglia del regno dei morti?
Non vive anche egli sotto terra, quando la bellezza del mondo sarà per lui cessata, se può destare l’illusione di sopravvivenza con il ricordo dei teneri affetti nella mente dei suoi cari?
Questa corrispondenza di affetti tra i defunti e i vivi è un dono celeste; e spesso attraverso di essa si continua a vivere con l’amico morto, e il morto continua a vivere con noi, a condizione che la terra pietosa che lo accolse e lo nutrì da bambino, offrendogli nel suo grembo materno l’ultimo rifugio, renda inviolabili i suoi resti dagli oltraggi degli agenti atmosferici e dal sacrilegio piede del volgo, e una lapide conservi il nome, e un albero amico, profumato di fiori consòli le ceneri con la dolce ombra. Solo chi non lascia affetti tra i vivi ha poco conforto nella tomba; e se pure immagina ciò che accadrà dopo i funerali, vede il suo spirito vagare nel pianto nelle regioni d’Acheronte, o rifugiarsi sotto le grandi ali del perdono di Dio; ma le sue ceneri lasciano alle ortiche in una deserta terra dove né una donna innamorata verrà a pregare, né un passante solitario potrà udire il sospiro che la natura manda dalla tomba.
Tuttavia una nuova legge oggi impone che i sepolcri siano posti fuori dagli sguardi pietosi, e toglie la possibilità di nomi sulle tombe. E senza tomba giace il tuo sacerdote, o Talia (poesia), il quale cantando per te nella sua povera casa fece crescere una pianta d’alloro con amore costante, e ti offriva serti di fiori; e tu rendevi bella con la tua ispirazione la poesia che criticava il nobile lombardo (Sardanapalo) per il quale è gradito solo il muggito dei buoi che, provenendo dalle rive dell’Adda e del Ticino, lo rendono beato di ozi e di cibi. Oh bella Musa, dove sei? Non sento il profumo dell’ambrosia, che indica la presenza della musa, fra questi tigli dove io sto seduto sospirando per la mia patria lontana. E tu venivi e gli sorridevi sotto quel tiglio che ora con le fronde intristite sembra fremere perché non ricopre, o Dea, la tomba del vecchio a cui già aveva profuso calma e ombra. Forse tu fra le tombe comuni stai vagando ansiosamente per cercare dove sia sepolto il capo sacro del tuo Parini? A lui la città corrotta compensatrice di cantanti evirati, non ha dedicato una tomba ombrosa, non una lapide, non un’epigrafe; e forse insanguina le ossa di Parini il capo mozzato di un ladro che è stato giustiziato sul patibolo per i suoi delitti. Senti raspare tra le tombe ridotte a macerie e gli sterpi la cagna randagia che vaga tra le fosse, latrando per la fame; e uscire dal teschio, dove si era rintanata per sfuggire la luna, l’upupa e svolazzare tra le croci sparse nel cimitero di campagna, e senti l’immondo uccello rimproverare con il suo verso lugubre i raggi che pietosamente le stelle inviano alle sepolture dimenticate. Invano sulla tomba del tuo poeta, o Dea, invochi gocce di rugiada dalla squallida notte. Ahi! Sui morti non sorgono fiori, se il morto non viene onorato dalle lodi umane e dal pianto amoroso.
Dal giorno in cui l’istituzione del matrimonio, delle leggi e della religione concessero agli uomini primitivi di essere pietosi verso sé stessi e verso altri, i vivi toglievano all’aria maligna e alle bestie feroci i resti corruttibili dei defunti che la Natura con vicende eterne destina ad altre forme di vita. Le tombe erano testimonianza dei fatti gloriosi ed erano altari per i figli; e uscivano quindi le risposte dei Lari domestici, e fu osservato con timore il giuramento fatto sulla tomba degli antenati: culto che in diverse forme rituali le virtù patriottiche e l’affetto per i parenti tramandarono per una lunga serie di anni.
Non sempre le pietre tombali facevano da pavimento alle chiese; non da sempre il puzzo dei cadaveri mescolato al profumo dell’incenso i fedeli che pregavano contaminò; non da sempre le città furono rattristate dalla vista di immagini di scheletri: le madri balzano nel sonno atterrite, e tendono le braccia nude sul capo amato del loro piccino, affinché non lo svegli il lungo gemito di un defunto che chiede agli eredi preghiere di suffragio dalla chiesa in cui è seppellito. Ma i cipressi e cedri impregnando l’aria di puri profumi protendevano i loro rami sempreverdi sulle tombe segno della memoria perenne, e preziosi vasi raccoglievano le lacrime offerte in voto. Gli amici del morto strappavano una favilla al Sole per rischiarare il buio del sepolcro perché gli occhi di un uomo che muore cercano la luce del sole: e tutti l’ultimo sospiro mandano alla luce che sfugge. Le fontane versando acque purificatrici facevano crescere amaranti e viole sul terreno della tomba; e chi sedeva a versare latte e a raccontare le proprie pene ai cari defunti, un profumo intorno sentiva simile all’aria dei campi Elisi. Pietosa pazzia che rende cari i giardini dei cimiteri alle inglesi giovani donne dove le conduce l’amore della madre perduta, dove, clementi, pregano i Geni affinché concedessero il ritorno dell’eroe che troncò l’albero maestro della nave nemica da lui sconfitta, e si scavò la bara.
Ma il paese in cui dorme l’ardente desiderio di compiere gesta gloriose e dove a governare la vita sociale sono la ricchezza improduttiva e sfarzosa e la viltà, segni di lusso esteriore e funesti simboli del regno dei morti sorgono lapidi e monumenti di marmo.
Già i letterati, i mercanti, e i proprietari di terre ornamento e classe dirigente del bel Regno d’Italia, hanno sepoltura nelle regge e nei palazzi da vivi e gli stemmi come unico titolo di gloria. A me la morte prepari un quieto rifugio quando finalmente la sorte cesserà di perseguitarmi e gli amici raccoglieranno un’eredità non di tesori, ma di affetti vivi e sinceri e l’esempio di una poesia degna d’uomo libero e che incita a libertà.
Le tombe dei grandi uomini accendono gli animi nobili ad imprese memorabili, o Pindemonte; e rendono bella e sacra allo straniero la terra che le accoglie. Io quando vidi la tomba dove riposa il corpo di quel grande uomo (MACHIAVELLI), che insegnando ai regnanti come governare, ne toglie gli allori, e rivela ai popoli come il potere grondi di lacrime e di sangue; e quando vidi la tomba di colui che un nuovo Olimpo innalzò agli dei a Roma (MICHELANGELO); e quando vidi la tomba di chi vide più pianeti ruotare nella volta celeste, e il sole immobile illuminarli (GALILEI), per cui per primo aprì le strade del cielo all’inglese (NEWTON) che vi fece straordinari progressi; gridai, beata te (Firenze), per la tua aria salubre e ricca di vita, e per i fiumi che l’Appennino versa a te dai suoi gioghi! La luna lieta per la tua aria pura riveste di luce limpidissima i tuoi colli in festa per la vendemmia, e le valli popolate di case e di uliveti mandano al cielo mille profumi di fiori: e tu per prima, Firenze, udivi il poema che confortò la rabbia all’esule Ghibellino (DANTE), e tu desti i genitori (fiorentini) e la lingua a quel dolce labbro di Calliope (PETRARCA) che adornando Amore cantato in modo pagano in Grecia e a Roma di un leggero velo, lo restituì a Venere Celeste. Ma ancora più beata sei perché conservi in un tempio le glorie italiane, forse le uniche rimaste da quando le Alpi mal difese e l’alternarsi della potenza tra le diverse nazioni ti hanno privato delle armi, della ricchezza, della religione e della nazione e, tranne che del ricordo del passato, di tutto.
Nel giorno in cui la speranza di gloria risplenderà agli animi generosi e all’Italia, trarremo gli auspici per le azioni future. E a queste tombe venne spesso ad ispirarsi Vittorio (Alfieri). Adirato contro gli dei della patria, errava in silenzio nei luoghi più deserti introno all’Arno, desideroso guardando i campi e il cielo; e poiché nessun essere vivente gli addolciva l’affanno, si sedeva qui il severo; e aveva sul viso il pallore della morte e la speranza. Abita con questi eternamente: le sue ossa fremono per l’amor di patria. Ah sì! Da quella pace sacra una voce divina parla: quello stesso che alimentò il valore e l’impeto guerriero di Greci che batterono i Persiani a Maratona dove Atene consacrò tombe ai suoi guerrieri. Il navigante che solcava in quel mare sotto l’isola di Eubea, vedeva nella grande oscurità apparire scintille di elmi e spade che si urtavano, vedeva fumare i roghi di cadaveri, vedeva fantasmi di guerrieri luccicanti di armi di ferro cercare la battaglia; e nell’orrore dei notturni silenzi si diffondeva lungo nelle schiere di soldati un rumore e un suono di trombe, e un incalzare di cavalli che correvano scalpitando sugli elmi dei moribondi, e il pianto, gli inni e il canto delle Parche.
Fortunato te, Ippolito, che hai percorso il mare durante i tuoi anni giovanili! E se il timoniere indirizzò la nave oltre le isole dell’Egeo, certamente hai udito le rive dell’Ellesponto risuonare di antiche gesta, e la marea muggire portando nel promontorio Reteo le armi di Achille sopra le ossa di Aiace: per gli animi generosi la morte è giusta dispensatrice di gloria; né l’astuzia, né il favore dei re consentirono ad Ulisse di conservare le armi contese, poiché il mare agitato dagli dei degli inferni le tolse alla nave errante.
Quanto a me che i tempi presenti e il desiderio di gloria mi costringono ad andare fuggitivo tra diverse genti, possano le Muse animatrici del pensiero umano chiamarmi a evocare gli eroi. Le Muse siedono sui Sepolcri per custodirli, e quando gli agenti atmosferici distruggono fino alle rovine, esse allietano i luoghi deserti con il loro canto, e l’armonia vince il silenzio di mille secoli. E oggi nella Triade disabitata risplende eternamente ai visitatori stranieri un luogo reso eterno dalla Ninfa a cui fu sposo Giove, e a Giove diede il figlio Dardano da cui ebbero origini Troia e Assaraco e i cinquanta figli di Priamo e l’Impero Romano. E ciò avvenne perché Elettra sentì la Parca che la chiamava dalla vita terrena alle danze festose dei Campi Elisi, mandò a Giove un ultimo desiderio: e se, diceva, ti furono cari i miei capelli e il mio viso e le dolci notti d’amore, e se la volontà del fato non mi concede sorte migliore, almeno dal cielo guarda la morte amica, affinché della tua Elettra resti immortale. Pregando con queste parole moriva. E se ne addolorava Giove, re dell’Olimpo: e scotendo il capo immortale faceva piovere dai capelli ambrosia sulla Ninfa e fece sacro il suo corpo e la sua tomba. L’ fu sepolto Erittonio e riposa il corpo del giusto avo; l’ le donne troiane scioglievano i capelli, invano ahi! Supplicando di tener lontano la morte incombente sui loro mariti; lì venne Cassandra, quando il Nume le fece predire la caduta di Troia; e cantò alle anime un inno affettuoso, e guidava i nipoti insegnando a loro il pietoso inno. E diceva sospirando: oh se mai ad Argo, pascolerete i cavalli per Diomede e per Ulisse, a voi il cielo permetta il ritorno, invano cercherete la vostra patria! Le mura di Troia, opera di Apollo fumeranno sotto le loro macerie. Ma gli dei della patria avranno dimora in queste tombe; perché è proprio degli dei conservare anche nella rovina la loro fama gloriosa. E voi palme e cipressi che le nuore di Priamo piantano e crescerete ahi presto innaffiati dalle lacrime delle vedove degli eroi caduti, proteggete i miei padri: echi non abbatterà pietosamente la scure sugli alberi sacri meno soffrirà di lutti consanguinei e toccherà con mani pure gli altari. Proteggete i miei padri. Un giorno vedrete un cieco mendicante vagare tra le vostre antichissime ombre, e brancolando penetrare nei sepolcri, e abbracciare e interrogare le urne. Faranno risuonare il lamento le parti più interne dei sepolcri, e tutta la tomba racconterà la storia di Troia due volte distrutta e due volte ricostruita più splendida sulle deserte rovine per rendere più bella l’ultima vittoria dei greci. Il sacro poeta, placando le anime sofferenti con il poema, renderà eterna fama ai principi greci per tutte le terre che circondano Oceano. E tu, Ettore, avrai l’onore di essere pianto ovunque sarà considerato santo e degno di lacrime il sangue versato per la patria, finché il sole continuerà ad illuminare sulle sofferenze degli uomini.
 
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cyanide candy
view post Posted on 14/10/2008, 20:20





cronologia di ary:


CRONOLOGIA DEI MOVIMENTI ARTISTICI D’AVANGUARDIA DELL ‘800 ( e fine ‘700)





I movimenti artistici non terminavano con la nascita dei nuovi ma coesistevano.





· NEOCLASSICISMO : si sviluppa negli ultimi anni del ‘700, prima della rivoluzione francese e dura fino ai primi due decenni dell’ ‘800, in età napoleonica. Si estende in Francia, in un clima di Neoclassicismo sviluppatosi in Germania. Anche l’ Italia viene interessata dal movimento, soprattutto per la sua prosperità di opere d’arte greca. Gli aristi principali del Neoclassicismo sono:David,, legato all’esperienza napoleonica,, in Italia Canova , in Spagna Goya,, il quale esibì però un neoclassicismo diverso da quello di David. Dalla Germania si riprendono le teorie dello storico d’arte Winkelman. Le opere :(Belisario che riceve l’elemosina (David 1781; olio su tela, 288 x 312 cm; Lille, Musèe des Beaux Arts) ; Il giuramento degli Orazi (David 1784-1785; olio su tela, 330 x 425 cm; Parigi , Museo del Louvre) ; La morte di Marat ( David 1793; olio su tela, 162 x 125 cm ; Bruxelles , Musèes Royaux des Beaux Arts de Belgique) ; Le Sabine ( David 1799 ; olio su tela , 385 x 522 cm ; Parigi , Museo del Louvre) ; Napoleone al Gran Sambernardo ( David 1800 , olio su tela , 260 x 221 cm ; Parigi , Musèe National du Chateaux de Malmaison)

;Incoronazione di Napoleone ( David 1805-1807 ; olio su tela , 621 x 979 cm ; Parigi , Museo del Louvre) ; N apoleone nel suo studio ( David 1812 , olio su tela , 240 x 125 cm ; Washington , National Gallery of Art) . Due nudi stanti : l’uno di dorso , l’altro di prospetto (Canova ,matita e carboncino su carta bianca, 42,2 x 32,7 cm ; Bassano del Grappa , Museo civico ) ; Nudo femminile andante , di profilo ( Canova , matita e carboncino su carta bianca , 44,2 x 30,4 cm ; Bassano del Grappa , Museo civico) ; Nudo di prospetto con un braccio teso a reggere una verga e il sinistro piegato verso l’ alto ( Canova , matita penna ed inchiostro seppia su carta avorio, 47 ,2 x 33,6 cm ; Bassano del Grappa , Museo civico) ; Dedalo e Icaro ( Canova 1777-1779 ; marmo , alt.200 cm , largh.95 cm ; prof.97 cm ; Venezia , Museo Correr) ; Teseo e il Minotauro ( Canova 1781-1783 ; marmo , alt.145,4 cm , largh.158,7 cm , prof.91,4 cm ; Londra , Victoria and Albert Museum) ; Monumento funerario di Clemente XIV, 1783-1787 ; Marmo , 740 x 590 x 295 cm ; Roma , Basilica dei Santi Apostoli) ; Monumento funerario di Clemente XIII , 1787-1792 ; Marmo , 820 x 630 x 254 cm ; Roma , Basilica di San Pietro) ; Monumento funebre per la duchessa Maria Cristina di Sassonia – Teschen ( Canova 1798-1805 ; Marmo di Carrara , alt.574 cm ; Vienna , Chiesa degli Agostiniani) ; Napoleone come Marte pacificatore ( Canova 1803-1806 ; Bronzo , alt.325 cm ; Milano , Pinacoteca di Brera) ; Venere italica , tre vedute ( Canova 1804-1812 ; Marmo , alt,.172 cm ; Firenze , Galleria Palatina) ; Paolina Borghese Bonaparte raffigurata come Venere vincitrice, (Canova 1808 ; Marmo , largh.200 cm ; Roma , Galleria Borghese ) ; Beneficenza ( Canova , calco in gesso ; 210 x 140 x 82 cm ; Possano , Gipsoteca ; il gruppo scultoreo è il calco di una delle parti del Monumento funebre per la duchessa Maria Cristina di Sassonia-Teschen) ; Le tre Grazie ( Canova 1815-1817 ; Marmo , alt.167 cm ; Woburn Abbey ; seconda versione de Le tre Grazie di San Pietroburgo) ; Tempio Canoviano ( Canova e Selva 1819-1833 , Possagno) ; Amore e Psiche ( Canova 1788-1793 ; Marmo ; 155 x 168 cm ; Parigi , Museo del Louvre) . L’ aquilone ( Francisco de Goya y Lucientes 1777 ; cartone per gli arazzi reali ; olio su tela , 269 x 285 cm ; Madrid , Museo del Prado) ;

Maja desnuda ( Francisco de Goya y Lucientes 1799 ; olio su tela , 97 x 190 cm ; Madrid , Museo del Prado) ; Maja vestida ( Francisco de Goya y Lucientes 1799 ; olio su tela , 95 x 190 cm ; Madrid , Museo del Prado ) ; La famiglia di Carlo IV ( Francisco de Goya y Lucientes 1800-1801 ; olio su tela , 280 x 336 cm ; Madrid , Museo del Prado) ; Fucilazione del 3 Maggio ( Francisco de Goya y Lucientes 1814 ; olio su tela , 266 x 345 cm ; Madrid , Museo del Prado) ; Pitture nere: Saturno ( Francisco de Goya y Lucientes 1819-1823 ; olio su intonaco strappato e riportato su tela , 146 x 83 cm ; Madrid , Museo del Prado) ; Pitture nere: Asmodea ( Francisco de Goya y Lucientes 1820-1821 ; olio su intonaco strappato e riportato su tela , 123 x 266 cm ; Madrid , Museo del Prado) ; La lattaia di Bordeaux ( Francisco de Goya y Lucientes 1827 ; olio su tela , 74 x 68 cm ;Madr5id , Museo del Prado) .























· Nouveau: Denominato anche “liberti”, si sviluppa in Francia, Inghilterra e paesi germanici e si estende tra fine ‘800 e ‘900. Rappresenta un movimento artistico che si confronta con la produzione industriale. Si passa da un’arte colta ad un artigianato di prodotti realizzati a macchina, sopprimendo la figura dell’artigiano e fornendo la creatività dell’artista per rendere la forma del prodotto bella, come quella prodotta da un artigiano. Il movimento si rivolgeva ad una società ricca ed aristocratica, ma con l’intento di allargare il mercato. Compare il motivo floreale e arabesco, che si carica di significati simbolici e psicologici. I motivi ed i prodotti vengono realizzati su scala variabilissima, grazie alla produzione a macchina. La forma di un prodotto poteva essere astratta prima di essere composta e tradotta. E’ questo il primo fenomeno di massa nell’ arte contemporanea. Verranno composti anche palazzi utilizzando lo stile liberti, analizzando ed adoperando la tecnica dello stucco ed i motivi floreali. Gaudì riprenderà lo stile nouveau, assieme ad elementi gotici,benché fu un realista. Egli si porrà contro la tendenza del razionalismo, che contemplava la razionalità della forma escludendo ogni decorazione. Il liberti terminerà come produzione artigianale ed architettonica, costituendo un impedimento alla lettura architettonica della struttura. Le forme del movimento esprimevano sentimento, come nelle Secessioni di Clint. Vi furono artisti come Egoshilt, che come i suoi contemporanei ricercava la ricchezza decorativa ed il virtuosismo rappresentativo, passando poi dal liberti ad un proprio impressionismo. Clint rappresentava la bellezza formale mentre Egoshilt possedeva una concezione artistica differente, come del resto la sua rappresentazione .
 
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plasticine
view post Posted on 14/10/2008, 20:29




Los fueros locales, fueros municipales o, simplemente, fueros (en francés for , en catalán-valenciano furs y en portugués foral) eran los estatutos jurídicos aplicables en una determinada localidad cuya finalidad era, en general, regular la vida local, estableciendo un conjunto de normas, derechos y privilegios, otorgados por el rey, el señor de la tierra o el propio concejo. Fue un sistema de derecho local utilizado en la Península Ibérica a partir de la Edad Media y constituyó la fuente más importante del Derecho altomedieval español. También fue utilizado en ciertas zonas de Francia.
 
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_NiKoPoL_
view post Posted on 15/10/2008, 18:06




nsomma roba all'avanguardia. mah 'sti spagnoli
 
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plasticine
view post Posted on 16/10/2008, 21:17






IL Preromanticismo

-Johann Heinrich Füssli (1741 – 1825)

Incubo (Institute of Fine Arts di Detroit)(1782)
The Nightmare ovvero L'incubo è una delle sue opere più enigmatiche e famose, diffusa anche attraverso le stampe. Rappresenta un rassicurante interno borghese con una donna riversa sul letto - tanto da sembrare morta - sulla quale è accovaciata un'orrenda creatura dai tratti di scimmia , mentre da dietro fa capolino la non meno perturbante testa di cavallo. Grazie all'ambiguo turbamento che coglie lo spettatore è probabilmente una delle opere più rappresentative della poetica del sublime

Eufrosine con la Fantasia e la Temperanza del 1799-1800, ispirato da L'allegro di John Milton Kurpfälzisches Museum di Heidelberg)

La follia di Kate (Goethemuseum di Francoforte)

Gertrude, Amleto e il fantasma del padre di Amleto (1793)

Sogno di una notte di mezza estate (1793-94)

"Solitudine all'alba" (1794-1796)

Lady Macbeth Seizing the Daggers Oil on Canvas 1812 127.0cm x 101.6cm (50.0in x 40.0in) Tate Gallery , London England

The Shepherd's Dream, from "Paradise Lost" Oil on Canvas 1793 215.3cm x 154.3cm (84.8in x 60.7in) Tate Gallery , London England

Titiana and Bottom Oil on Canvas 1790 274.0cm x 216.0cm (107.9in x 85.0in)Tate Gallery , London England

-William Blake (1757-1827)

Sconfitta

Un negro appeso vivo alla forca per le costole", un'illustrazione realizzata per Narrative, of a Five Years' Expedition, against the Revolted Negroes of Surinam di J. G. Stedman

L'incarico di illustrare l' Inferno di Dante fu affidato a Blake nel 1826 da John Linnell, con il proposito finale di trarne una serie di incisioni

Ancient Of Days

Angeli buoni e diabolici che lottano per il possesso di un bambino (1785)

Elohim crea Adamo (1795), stampa a colori rialzati a china e acquerello, cm 43,1x53,6; Londra, Tate Gallery.

Il Grande Drago Rosso e la Bestia venuta dal mare (1805)

Il numero della Bestia è 666 (1805)

Il Grande Drago Rosso e la donna vestita col sole (1806-1809)

Satana scatena gli angeli ribelli (1808)

I pellegrini di Canterbury (1808)

Beatrice si rivolge a Dante da un carro (1824-1827)

Satana punisce Giobbe con piaghe infuocate (1826)

Adamo ed Eva trovano il corpo di Abele (1826)

La Bestia della Rivelazione

-Testi illustrati da Blake

1791: Mary Wollstonecraft, Original Stories from Real Life

1797: Edward Young, Night Thoughts

1805-1808: Robert Blair, The Grave

1808: John Milton, Paradiso Perduto

1819-1820: John Varley, Visionary Heads

1821: R.J. Thornton, Virgil

1823-1826: Libro di Giobbe

1825-1827: Dante, Divina Commedia (Blake morì nel 1827 senza aver portato a termine l'opera)



IL Romanticismo


-Friedrich (1774 – 1840)

Berlino, Schloss Charlottenburg, Il Monaco in Riva al mare, olio su tela, 110 x 171, 1808 - 1810

Essen, Folkwang Museum, Donna al tramonto del sole, olio su tela, 22 x 30, 1818

Amburgo, Kunsthalle, Viandante sul mare di nebbia, olio su tela, 75 x 95, 1818

Winterthur, Fondazione Reinhart, Le bianche scogliere di Rügen, olio su tela, 90 x 70, 1818



-John Constable (1776 – 1837)

Il mulino di Flatford (1817) era custodita nella Tate Gallery di Londra, ma successivamente la stessa venne venduta ad un privato dall'American Art

Association di New York nel 1926 e da allora se ne sono perse le tracce
olio su tela) di 101.7 x 127 cm

il Mulino di Dedham, anno 1813, olio su carta, cm. 18,1 x 24,8, Victoria and Albert Museum, Londra.



-Joseph Mallord William Turner (1775 – 1851)

Mercanti di schiavi che gettano in mare i morti e i moribondi (1840)

Pace. Esequie in mare (1842)

Ombra e tenebre. La sera del Diluvio (1843)

Luce e colore (la teoria di Goethe) (1843)

Pioggia, vapore e velocità (1844) olio su tela, 91 × 122 cm Londra, National Gallery



-Jean-Louis Théodore Géricault (1791 – 1824)

Alienata con monomania del gioco (1822-23) olio su tela 77x64,5cm Parigi Musée du Louvre

Alienato con monomania del comando militare (1822-23) olio su tela 81x65cm Winterthur, Sammlung Oskar Reinhart “äm Römerholz”

Alienato con monomania del furto e dell’assassinio (1822-23) olio su tela 61x51cm. Gand, Museum voor Schone Kunsten

Alienata con monomania dell'invidia (1822-23), olio su tela 72x58cm Lione Musèe des Beaux-Arts

La fornace di gesso, (1822-23),olio su tela, 50x60 cm Musée du Louvre, Parigi

Corsa dei cavalli berberi a Roma, 1816 olio su cartone e tela, 44,5x59,6cm, Baltimora (Maryland) Walters Art Gallery

soldati feriti in ritirata dalla Russia (1814) matita, penna e inchiostro marrone, acquarellati 25x20,6 cm Rouen, Musée de Beaux-Arts

La zattera della Medusa, (1818-19), olio su tela, 491x716 cm,Musée du Louvre



-Ferdinand Victor Eugène Delacroix (1798 – 1863)

olio su tela di cm 189 x 246 realizzato nel 1822 Musée du Louvre di Parigi.

Il massacro di Scio olio su tela (417 x 354 cm) (1824) Musée du Louvre di Parigi.

Lotta di Giacobbe con l'angelo 1860, olio e cera su intonaco, eseguita nella Chiesa di Saint Sulpice

La Libertà che guida il popolo ad olio su tela (260 x 325 cm), 1830 Musée du Louvre di Parigi.
 
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plasticine
view post Posted on 23/10/2008, 12:14




Giansenismo
nominato nel commento alla morte di marat di argan
Il Giansenismo è una dottrina teologica elaborata nel XVII secolo da Giansenio (1585-1638), il quale ritenne che l'uomo è corrotto e quindi destinato a fare il male, e che, senza la grazia di Dio, l'uomo non può far altro che peccare e disobbedire alla sua volontà.

Con ciò, Giansenio intese ricondurre il cattolicesimo a quella che riteneva la dottrina originaria di Agostino d'Ippona, contrapponendosi alla morale ecclesiastica allora corrente, cioè quella gesuitica, che concepiva la salvezza come sempre possibile per l'uomo dotato di buona volontà, così com'era stato fissato dal gesuita spagnolo Luis de Molina (1535-1600), padre del cosiddetto molinismo. La posizione molinista era rilevante anche nel contesto della pratica di proselitismo gesuita, tesa a incoraggiare l'ingresso del maggior numero di persone nel seno della Chiesa.

Tale dottrina fu condannata come eretica dalla Chiesa cattolica prima da un decreto del Sant'Uffizio del 1641, poi con molti documenti fra cui la bolla In eminenti di papa Urbano VIII del 1642, con la bolla di papa Innocenzo X Cum Occasione, del 1653 in cui furono raccolte cinque proposizioni ritenute riassuntive del libro di Giansenio Augustinus, ma che i giansenisti ritenevano non corrispondenti in realtà col suo pensiero, con le bolle Ad sanctam beati Petri sedem del 1656 e Regiminis Apostolici del 1664 di Alessandro VII.

La risposta cattolica a tale dottrina e spiritualità venne anche con il culto del Sacro Cuore di Gesù, il quale riportò l'attenzione dei cristiani sull'importanza dell'umanità di Cristo e sulla misericordia del Signore. Tale culto giunse alla sua forma attuale grazie a santa Margherita Maria Alacoque, monaca di clausura francese del convento della Visitazione di Paray-le-Monial, negli anni a partire dal 1673 la quale supportò le proprie indicazioni su questa devozione testimoniando alcune apparizioni di Cristo. Tale culto fu inviso ai giansenisti, i quali si consideravano vicini allo spirito originario del Cristianesimo, e in generale ai loro sostenitori, spesso colti ed eruditi, che la ritenevano una stravagante novità.
 
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cyanide candy
view post Posted on 23/10/2008, 18:08




CITAZIONE
l'uomo è corrotto e quindi destinato a fare il male

hey baby, take a walk in the wild side <3
 
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cyanide candy
view post Posted on 24/10/2008, 18:00




onestamente, datemi un parere .__.
non mi convince ma non ho voglia di impegnarmi di più LOL

''Lo spazio della vita e lo spazio della morte in ''La morte di Marat'', di Giulio Carlo Argani.''

La morte di Marat è un dipinto realizzato nel 1793 dal pittore Jacques-Louis David. È conservato al Musées Royaux des Beaux-Arts di Bruxelles.
Con quest'opera David rivoluzionerà la storia dell'arte, presentandoci una nuova concezione del quadro storico; la storia difatti non è più un dramma o un episodio, bensì logica e morale degli eventi stessi.
Il dipinto raffigura Jean-Paul Marat, una delle menti della Rivoluzione francese, riverso nella vasca (dove si trovava sempre, a causa di una malattia della pelle), pugnalato a morte da Charlotte Corday D'Armont.
Osserviamo come Argani presenti il fatto, senza commentarlo, con un chiaro richiamo al classicismo morale, in un abmbiente di povertà freddo e asciutto, ricco di simbolismi: la tinozza dice della virtù e del senso del dovere di Marat, che domina e tralascia le sue sofferenze per un bene superiore; la cassa di lego testimonia lapovertà e l'integrità del politico. In primo piano risaltano la penna e il coltello con il quale l'uomo è stato ucciso, le ''armi'' del tributo e dell'assassina.
Vi è uno storico soffermarsi sulla morte dell'uomo, sul fatto in sè per sè, difatti il pittore non ci mostra la violenza dell'azione, nè l'agonia provata per gli ultimi attimi di vita del politico, semplicemente ci presenta la misera condizione di morte dell'uomo, passando dalla presenza tangibile al desolato nulla, separati da un drappo verde e da un lenzulo bianco, e lo spazio è quasi schematico.
Sebbene ci sia un chiaro richiamo, nella postura di Marta, a Caravaggio, David affronta il tema della morte in tutta'ltra chiave, ossia atea: difatti, per lui essa non è altro che il fissarsi del presente, non c'è dramma, nè spazio nè tempo.
A simboleggiare in contrapposto di vita e morte vi sono anche l'ombra (simbolo di morte) e la luce (vita) la quale è del tutto artificiale e che serve a far risaltare il corpo del defunto.
La freddezza e la fermezza con la quale David ritrae il fatto, con tutti i componenti sopra citati, danno all'opera un intonazione uniforme, livida e spenta, i cui estremi sono rappresentati dal lenzuolo bianco e dal drappo scuro.
Nel quadro condensano l'esperienza e la morale dell'epoca ch'egli visse, ciò è intuibile dall'enigmatico sorriso di Marat, il quale vede compiersi quello che presagiva essere il suo destino.
 
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cyanide candy
view post Posted on 24/10/2008, 19:20




RICERCA DI ARTE DI DIANA

POST IMPRESSIONISMO:



Non si considera un movimento. Indica un periodo a partire dalla fine dell’800

e i primi anni dell’ 900 principalmente si estende a Parigi.

I fenomeni sono diversi ma hanno tutti origine da espedienti artistici dell ’

Impressionismo, che verranno superati.

Il post impressionismo si divide in due gruppi.

1.gruppo:

artisti impressionisti



Cèzanne Paul: attua una ricerca solitaria anticipando il cubismo.



Mele e Arance: 1895-1900circa.

Olio su tela,74x93cm.

Parigi,Musèe d’ Orsey



Ragazzo con il panciotto rosso:1888-1890

Olio su tela 79,5x64cm.

Zurigo,fondazione buhrle



Montagna Sainte-Victoire da sud- ovest : 1892-1895.

Olio su tela 72,8x91,7cm.

Merino-Pennsylvania.



Montagna Sainte- victorie:1904-1906

Olio su tela 66x81.5cm.

Zurig, collezione privata.



Autoritratto con berretto:1873-1875.

Olio su tela 55x38cm.

San Pietroburgo, Ermitage.



Ambrosie Vollard: 1899.

Olio su tela 100,3x81,3 cm.

Parigi, Musèe du Petit – Palais.



Le grandi bagnanti :1899-1906.

Olio su tela 208x249 cm.

Philadelphia museum of Art



Le grandi bagnanti: 1900-1906

Olio su tela 127,2x196,1 cm.

Londra, National Gallery.



Due giocatori d’ arte :1892-1895.

Olio su tela 45x57cm.

Parigi, Musèe d’Orsey.





2.gruppo :

Gruppo di artisti più giovani, non fecero parte dell’ impressionismo .

Si formò il gruppo di pointillismo, che si fondava sull’ impressionismo.

Il movimento si fonda sulla scienza dell’ ottica.

I suoi artisti furono Signac e Seurat mentre artisti non pointillisti furono Vangog (che si riteva fosse impressionista ),Gauguin.



Signac Paul :

Le modiste: 1885.

Olio su tela,116x89 cm.

E.G.Burhrle collectio Zurigo.



La boa rossa :1895.

Olio su tela.65x81cm.

Parigi, Musèe d’ orsey.

Seurat Georges:

Studio per il Chahut:1889

Olio su tela 109x130 cm.

Otterlo, Rijksmuseum kroller-muller.



Le baignade o l’Asnieères:1883-1884

Olio su tela 201x302 cm.

Londra, National Gallery .



Le poseuses( modelle):1888

Olio su tela 39,5x 49 cm

Londra, National Gallery .



La parade du cinque ( la parada del circo):1887-1888

Olio su tela ,100x150cm.

New york , metropolitan museum d Art.



Un dimanche après- mide à lile de la grande jatte :1884- 1886

207x308cm

Chicago art istitute.



Donna con scimmia :particolare

Olio su tavola 24,7x 15,7 cm.

Nortampton.



Van Gogh Vicent:

I mangiatori di patate: 1885

Olio su tela 81,5x114,5 cm.

Amsterdam.



Sorrow:1882

Litografia 387x290cm

Amsterdam



N Iris: 1890

Olio su tela 92x73,5 cm

Amsterdam



La camera dell’ artista ad Arles :1889

Olio su tela 72x90 cm.

Amsterdam.



La casa gialla :1888.

Olio su tela 76x94 cm.

Amsterdam



Vaso di girasoli:1888

Olio su tela 91x72 cm.

Monaco.



La chiesa Notre Dame ad Auvers:1890

Olio su tela 94x74cm.

Parigi



La notte stellata:1889

Olio su tela 73,7x92,1 cm.

New york , museum of Moderm Art.



Autorittrato con cappello di feltro :1887

Olio su tela 44x37,5cm.

Amsterdam.

Autoritratto dedicato a Paul Gauguin: 1888

Olio su tela 62x52 cm.

Cambridge.



Gauguin Paul:



La visione dopo il sermone:1888

Olio su tela 73x 92 cm.

Edimburgo. The national Art Gallery of Scotland.



Il Cristo Giallo :1889

Olio su tela 92x73cm.

Buffalo.



Mata Mua: 1892

Olio su tela 85x5x 75cm

Collezione privata.



Due donne tacitiane sulla spiaggia :1891

Olio su tela 69x91cm.

Parigi.



Nevermore:1897.

Olio su tela 59,5x116 cm.

Londra.



Autoritratto con cappello:1893

Olio su tela 46x38 cm.

Parigi.



Da Dove veniamo? Chi siamo? Dove andiamo?:1897-1898.

Olio su tela 139x374cm

Boston.





SIMBOLISMO:



Si sviluppa negli stessi anni del movimento precedente, ha

come caratteristiche,in Francia, una reazione all’ impressionismo, vuole opporsi al

naturalismo riconducendo l’ arte a un contenuto spirituale, si ricollega al romanticismo

ma la pittura è differente.

Essa si stanzia in due campi diversi: in Francia con Moreau e Redon.

In Germania (con centro a Monaco), mostra un simbolismo diverso, privo di tensioni e sviluppando

il filone romantico e post .

Il primo gruppo fu “ il gruppo dei Nabis” termine che in ebraico significa “profeta” gruppo

fondato in Francia e si dichiarava erede di Gauguin ( opere dalla Polinesia all ispirazione della loro pittura ).

In seguito vi fu Boeklin.



Moreau Gustave :

Orfeo :1865

Olio su tela 154X99,5 CM.

Parigi.



Redon Odilon:

Orfeo:1813-1816circa

Pastello 70x56,5cm

Cleveland, museum of Art.

 
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plasticine
view post Posted on 24/10/2008, 20:46




Ferdinand Victor Eugène Delacroix (1798 - 1863)

Il massacro di Scio (1824)
olio su tela
417 x 354 cm
Parigi, Musée du Louvre

Lotta di Giacobbe con l'angelo (1860)
olio e cera su intonaco
Parigi, Chiesa di Saint Sulpice

La Libertà che guida il popolo (1830)
olio su tela
260 x 325 cm
Parigi, Musée du Louvre

però fai conto che so 9pagine cosi (fin'ora)
buAAAAAh
 
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cyanide candy
view post Posted on 24/10/2008, 20:52




vai cosi donna, vai!
 
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cyanide candy
view post Posted on 25/10/2008, 23:27




image

è luiiiiiiiiii *__________*
è pazzagliaaaaaaaa

colui che ha allietato i nostri DOLCI pomeriggi con ariosto, tasso, FOSCOLO... colui che ha originato funesti torpori, nobili gesta, fonte d'ispirazione per tanti geni (del male) e non... colui che ha scritto ben 4 tomi sulla letteratura italiana e non aveva voglia di farlo...
 
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16 replies since 9/10/2008, 20:12   1321 views
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